Intervento del Presidente del Comitato per la legislazione Camera dei Deputati

Alessio Butti

Ringrazio voi e ringrazio in particolare il Presidente Rosato, al quale esprimo tutta la mia solidarietà quando dice di sentirsi vittima della decretazione d’urgenza: diciamo che è una situazione abbastanza diffusa all’interno del Parlamento.

Visto che i tempi imposti dal Presidente Rosato sono, come si suol dire in gergo tecnico, una tagliola, rivoluziono un po’ il mio intervento e partirei da una constatazione. Ho ascoltato tutti gli interventi, dalla introduzione del Presidente fino al Presidente Rosato. e devo dire che almeno su alcuni punti siamo d’accordo: sulla necessità di una programmazione legislativa più coerente e anche più funzionale per evitare intrecci di decreti legge (purtroppo è un fenomeno che, anche come Comitato per la legislazione, stiamo affrontando e valutando); sull’evitare l’eccessivo ricorso alla decretazione d’urgenza e sul lavorare per una ratio unitaria dei provvedimenti.

Ho apprezzato molto gli interventi di chi mi ha preceduto, perché hanno colto la questione anche nei particolari e l’importanza del tema della qualità legislativa. Se siamo tutti d’accordo, cerchiamo di dare seguito a questo accordo.

Come detto, sono il Presidente del Comitato per la legislazione, che è un Comitato che esiste da poco più di vent’anni ed esiste solo alla Camera; questa potrebbe essere la prima riforma, ad esempio, portarlo anche al Senato o, meglio ancora, ottenere un Comitato per la legislazione che abbracci entrambi i rami del Parlamento. Ovviamente, il Comitato per la legislazione non ha affrontato nel merito quello che prevede il PNRR e cioè le missioni con le 63 riforme che sono state ricordate anche dal Presidente Rosato e che, ovviamente, dovremo affrontare da adesso al 2026; però, la missione – questa sì – del Comitato per la legislazione è lavorare sulla qualità della legislazione.

Credo – non è solo il mio parere, ma è un parere di tutto il Comitato che io rappresento – che questo sia fondamentale per raggiungere l’obiettivo, la realizzazione del PNRR, altrimenti il fallimento è prossimo. In particolare, il Comitato ha, in un parere espresso il 10 marzo 2021, peraltro su un provvedimento molto importante perché era la legge-delega sulla riforma del processo penale, inserito nelle premesse un auspicio, che vi leggo per essere più veloci: “Nell’ambito dell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si faccia ricorso, per le riforme di settore che si renderanno necessarie, a leggi delega caratterizzate da una formulazione attenta dei principi di delega e da un forte coinvolgimento delle competenti Commissioni parlamentari nel processo di attuazione della delega”.

Qui emerge il grido d’allarme di un Parlamento che è, sostanzialmente, ignorato, in qualche caso accantonato, molto spesso bypassato. Noi riteniamo – lo ha detto molto bene chi mi ha preceduto – che la centralità del Parlamento, laddove si debba parlare di indirizzo e di controllo, sia fondamentale. Proseguo.

Quanto ho detto si è rivelato un auspicio, che poi è stato fatto proprio nella relazione all’Assemblea della Commissione bilancio del 30 marzo 2021 (è un dato importante, magari sarà lo stesso Presidente della Commissione bilancio a rilevarlo) sulla proposta complessiva di PNRR.

Successivamente, ci fu il decreto legge n. 152, che, per utilizzare un eufemismo, era di portata molto ampia, talmente ampia che a tutti ne sfuggì la ratio unitaria. Si trattava del provvedimento di attuazione del PNRR e prevedeva anche questioni relative alla prevenzione delle infiltrazioni mafiose. Su questo punto abbiamo avanzato una forte raccomandazione al Governo relativamente ad una programmazione legislativa condivisa tra Parlamento e Governo, che eviti per il futuro di avvicinarsi alle scadenze previste dal PNRR con un numero significativo di provvedimenti legislativi ancora da approvare. Com’è stato ricordato, è vero che l’agenda la imposta e la impone la Commissione europea – quindi noi dobbiamo ovviamente pedalare e farlo anche abbastanza velocemente! – ma questa è una situazione veramente delicata, perché, come sanno i colleghi, ci sono decreti che confluiscono in altri decreti che sono ancora in attesa di conversione in legge; questo genera una straordinaria confusione, rendendo impossibile l’atteggiamento di controllo e di indirizzo da parte del Governo.

Peraltro, questa raccomandazione che abbiamo avanzato al Governo è stata ripresa nella prima relazione dell’esecutivo sull’attuazione del PNRR, e da ultimo – lo ricordava il prof. Salerno nella sua relazione – anche nella risoluzione della Commissione bilancio sulla relazione dello scorso 15 marzo (quindi di qualche giorno fa).

Vado alla conclusione.

Anche il Governo è consapevole delle patologie di cui abbiamo parlato, tant’è che il Ministro Brunetta ha più volte ricordato e annunciato un nuovo decreto legge per le semplificazioni necessarie per rispettare le prossime scadenze. Ciò significa che c’è una consapevolezza molto importante anche da parte del Governo.

Vi è però il rischio di affrontare il PNRR in una logica emergenziale (come se non ne avessimo già molte!) e questo non va bene, perché non fa bene alla programmazione legislativa, tantomeno alla qualità della legislazione.

Avrei altre considerazioni da aggiungere, ma per rispetto dei tempi e di chi dovrà intervenire dopo di me mi fermo qui. Grazie ancora per l’invito.